Non è vero che assomiglia all’Ulivo. Intanto perché, per la prima volta, il santo padre del centrosinistra non sarà “straniero”, com’era invece Romano Prodi. Non c’è più bisogno di nascondere il lacuna d’origine, di dare un’altra cute alla propria debolezza, di abbandonarsi a una faccia accomodante e rassicurante. Questa neonata grande coalizione è – improvvisamente la seconda grande differenza – un diverso passo, forse quello definitivo, della Bad Godesberg di Enrico Letta, della scelta definitivamente occidentale ed europea che la sinistra italiana insegue da cinquant’anni, dai tempi del “Neurocomunismo” (1976) di Berlinguer, Marchais e Carrillo: 50 anni di mal di testa.